mercoledì 28 novembre 2012

Eroi con il Kimono: Karate Kid

In principio era Bruce Lee, l'orgoglio della cina, il Dragone.

Tra un calcio, un urlo animalesco e una mossa rapida e precisa, il Divino Bruce è stato il primo a vergare il libro delle arti marziali cinematografiche.

Poi, nel 1984, lo stesso regista di Rocky - grande tributo cinematografico al ring - decise che era ora di mostrare quanto le arti marziali, nella fattispecie il karate, fossero degne di attenzione; un'attenzione che fino a quel momento, escludendo Bruce Lee, l'America non aveva ancora rivolto a questo mondo antico e affascinante.

A chi John Avildsen decise di affidare lo scettro di nuovo eroe delle arti marziali?
Un mito come Stallone aveva incarnato quello del mondo della boxe, ma un paragone con il Dragone era fuori discussione e un successo simile al suo era davvero impossibile da bissare.

E così il regista decise di ribaltare gli stereotipi, e scelse un ragazzino.
Proprio così, un ragazzino gracile e carino dalle origini italiane: Ralph Macchio. Gli affiancò un anziano signore giapponese dall'aria saggia, Noriyuki "Pat" Morita nel ruolo del mitico Maestro Miyagi, e diede inizio al mito di KARATE KID.

La trama è semplice ma ha conquistato gli adolescenti di allora (tra cui la sottoscritta, che mai avrebbe pensato di finire veramente in una palestra dove le arti marziali hanno un ruolo fondamentale): un ragazzo un po' sfigato vittima di bullismo viene istruito (con metodi originali, per esempio imparare a bloccare i pugni dando e togliendo la cera all'automobile, da cui la celebre citazione "Daniel-san: dai la cera, togli la cera") sulla onorevole arte del Karate, per difendersi dagli energumeni che lo perseguitano.

Inutile ricordare la maestosità del trionfo del nostro Danny LaRusso, che non è soltanto quel che sembra in superficie: non si tratta solo del riscatto di un giovane timido italoamericano, ma della vittoria della filosofia sulla violenza, della concordia sulla prepotenza.

Sì lo so, a questo punto vi aspettereste che io dica che l'amore vince sull'odio, ma certe cose non si dicono: si fanno solo funzionare.



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