sabato 28 luglio 2012

Manuale del perfetto scrittore.

Ahinoi! Il Campus si è concluso ieri, e già sentiamo la mancanza dei bambini e della loro allegria!

Abbiamo però tanti bei ricordi da portare con noi durante le vacanze: la lezione di tango col maestro Pasquale, la manualità con Anna, i giochi e i balli insieme alle maestre Paola e Isabella, la lezione di calcio con Paolo. E tanta, tanta, tanta musica e attività con gli istruttori che ci hanno fatto compagnia durante l'anno!

Emilia Marasco, autrice de "La distanza necessaria", edito
da Il Canneto, insieme ai nostri bambini del Campus.
Un momento epico i nostri bimbi lo hanno raggiunto quando un'ospite molto illustre, Emilia Marasco (nella foto), direttrice dell'Accademia di Belle Arti e scrittrice genovese, è venuta a trovarli per una lezione speciale: il laboratorio di scrittura creativa.

Dai bambini ci si aspetta qualunque cosa, si sa che sono senza limiti. E infatti da un esercizio come "riscrivi la favola di Cappuccetto Rosso, ma dal punto di vista di uno qualsiasi dei personaggi", apparentemente privo di insidie, nascono le gag più divertenti e i colpi di scena più esilaranti, magari con delle guest-stars inaspettate.

Come Anna, la nostra super segretaria di Spaziodanza 1, che - non si sa come - finisce insieme alla nonna di Cappuccetto Rosso nella pancia del lupo.  Per fortuna, il piccolo ma intraprendente "Cacciatore Jakub", come titola il racconto del medesimo, è nei paraggi:

Anna, visibilmente provata, dopo essere uscita dalla
pancia del lupo grazie al Cacciatore Jakub.
Io sparo al lupo, perché si è mangiato la Anna di Spaziodanza. Poi prendo un coltello, taglio la pancia al lupo, faccio uscire la Anna e la nonnina.
La Anna dice "Grazie, grazie... sei bello e gentile!"
E Jakub il cacciatore è contento del cuore.

Che dolce!!! Ma non si sarà preso una cottarella per Anna? :) D'altra parte come dargli torto, lei ha sempre un luminoso sorriso per tutti! Grazie di avercela salvata! Senza di lei come faremmo?

Alessia invece opta per una storia gggiovane e un finale vegan, che va tanto di moda:

Ciao! Sono lo scoiattolo, e ho visto passare Cappuccetto Rosso che porta un cestino. Le chiesi cosa c'era dentro e lei mi rispose che c'erano delle focaccine. Io le dissi che nel bosco c'era un lupo. Intanto mi stavo avviando dalla nonna e vidi che stava facendo il DJ. Mentre rosicchiavo una ghianda, ascoltavo la musica del DJ nonna. Poi mi avviai verso casa, ma all'improvviso sentii delle urla: era il lupo, che aveva mangiato tutte e due. Allora presi le forbici e gli tagliai la pancia e gli misi delle pietre e la nonna lo ricucì e da quel giorno il lupo non diede più fastidio a nessuno e diventò vegetariano.

Lupo de Lupis, il primo lupo buonino della storia, in una
posa molto Vegan.
Bravo lupo, e brava Alessia! Lo dicono tantissimi nutrizionisti che mangiare la carne fa male, molto meglio lasciar stare i personaggi delle fiabe e seguire le orme di Lupo de Lupis, il lupo buonino, che ci ricordiamo solo noi segretarie vecchiette, ma che era tanto simpatico perché non mangiava mai nessuno!





Il premio Salvador Dalì (perché a lui e ai suoi discorsi ho pensato, leggendo questo racconto), va a Ludovica. E non credo sia necessario spiegare perché. Chissà che Emilia non abbia scoperto un talento surrealista!
Ecco il suo racconto:



Che dire di più? C'è qualcosa che ricorda le atmosfere di Harry Potter (la porta che non si apre, salvo ubriacarsi), qualcosa che fa pensare al Dottor House (il lupo che la vede e... si ammala di Parkinson), e un finale alla Charles Bukowski. È nata una stella!

C'è da dire che ogni gruppo di racconti, sia questi su Cappuccetto Rosso, sia quelli inerenti il secondo esercizio, che prevedeva scrivessero delle storie che comprendessero nella narrazione una bambina e un arcobaleno, ha messo in evidenza le doti artistiche di questi meravigliosi bambini. Bravi a tutti!

Peccato che il Campus sia finito... ma ci diamo appuntamento al 10 settembre con tutti i corsi: vi aspetta un nuovo anno sportivo ricco e divertente!

BUONE VACANZE BAMBINI!!!
Paola, Isabella, Anna, Erika, tutti gli insegnanti e gli ospiti "speciali" di Spaziodanza






mercoledì 25 luglio 2012

...E io, come un uccello, spicco il volo

La danza non è una semplice emozione...
la danza, è una passione!

Che sia quella Passione che strugge l'anima per un amore, oppure quella che travolge per la bellezza di un'opera d'arte, non fa differenza. Un libro può farci palpitare; un passo di danza dare il ritmo al nostro cuore.

Le nostre Silvia e Daniela questo lo sanno bene: sono loro che hanno scritto l'appassionata poesia che vedete qui sotto, e che hanno regalato alla loro maestra di danza Modern, Carolina.

E che io, quatta quatta, ho rubato: perché pensieri così cristallini e così spontanei non possono restare solo tra le quattro mura di un'aula. 
Grazie ragazze! :)




lunedì 23 luglio 2012

Sylvie Guillem: storia di una ballerina ribelle

Sylvie Guillem
Quanti di voi conoscono Sylvie Guillem?

Spero ci siano molte mani alzate, perché questa incredibile ballerina, che sembra avere un corpo senza limiti di estensione, capace di rendere le sue interpretazioni vive, non caratteri o personaggi ma creature palpitanti, merita davvero l'attenzione che il mondo e il suo mentore - il grande Rudolf Nureyev - le hanno rivolto.

Sylvie nasce a Parigi, il 25 febbraio 1965, nella culla del balletto, nella città più suggestiva e romantica d'Europa. La mamma è un'insegnante di ginnastica, ed è da lei che fin da piccola viene allenata a estendere e tonificare il proprio corpo come un'atleta.

Certe volte il destino sembra davvero esistere, perché è per via della passione per la ginnastica artistica che Claude Bessy, durante un incontro tra ginnasti e artisti allÉcole de Ballet dell'Opéra di Parigi, di cui era direttore, rimane affascinato dalle doti fisiche della ragazza e le offre una borsa di studio. A undici anni Sylvie comincia a studiare danza classica, e a 16 entra nel corpo di ballo dell'Opéra. In seguito alla vittoria della medaglia d'oro al celeberrimo Balletto di Varna il destino cambia ancora una volta il corso degli eventi: Rudolf Nureyev è folgorato; si innamora artisticamente di Sylvie, tanto che in pochissimo tempo diviene la sua étoile.

Ai ragazzi che vengono da noi a studiare non soltanto danza, ma anche le discipline sportive, cerchiamo di far capire un concetto fondamentale: ossia che l'amore profondo per la propria attività e una seria disciplina sono l'unica ricetta per raggiungere dei risultati. Entrambi da soli non portano da nessuna parte, ma insieme sono la chiave per fare dell'arte e dello sport la propria vita. E se non la propria vita, comunque qualcosa di bello e gratificante. 

Sylvie è una ribelle, una che riusciva a tenere testa a Nureyev, che peraltro è famoso anche per il suo carattere poco malleabile. Non ha mai lasciato che fossero gli altri a decidere quel che era meglio per lei, né sua madre, che la voleva ginnasta, né il suo mentore, che a un certo punto abbandona per entrare al Royal Ballet di Londra. E ancora, nulla le impedisce di tornare a Parigi, nel 1995, e di cominciare una nuova esperienza con Maurice Bejart, che da lei trae il massimo come ballerina contemporanea.

Proprio il mese scorso, questa meravigliosa artista ha ricevuto l'ennesima consacrazione con il conferimento del Leone D'Oro alla carriera in occasione dell' 8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia. 

Professionismo, dinamismo, sperimentazione: questa è Sylvie Guillem.



"Non c'è nulla di peggio della routine che uccide la passione."
Sylvie Guillem




venerdì 20 luglio 2012

Ma tu, lo sai cos'è il TANGO?

Il maestro Blòise con i suoi mini tanghéri!
Il maestro di Tango Pasquale Blòise, detto (da me...) "La Rosa tra i denti di Spaziodanza" si è offerto di fare una lezione specialissima ai bambini che ospitiamo durante il Campus estivo High School Summer che si tiene a Spaziodanza2
UN SUCCESSONE! Già prima di entrare il piccolo Jakub, la nostra mascotte nonché il futuro erede di Fiorello (come intrattiene lui, ve lo giuro, nessuno mai), si è accattivato subito le simpatie del maestro mostrandogli tutti i balli che sa fare: hip hop, classica, e anche tango, con grande approvazione di Pasquale che, ovviamente, tifa per la sua disciplina. 




Poi, una volta entrati in aula, il maestro Blòise ha chiesto ai bambini di farsi spiegare secondo loro cos'è il tango.

... Ed ecco le esilaranti risposte dei nostri piccoli, che vanno dai 5 ai 14 anni! In rosa i nostri commenti!




  • Il tango è un ballo (indubbiamente!)
  • no, è un ballo argentino (giusta precisazione)
  • sì, ma è anche un ballo che si fa in coppia
  • è un ballo dove l'uomo corteggia la donna 
  • è un ballo argentino che si fa in coppia (giustissima precisazione!)
  • è un ballo argentino latino americano 
  • è un ballo romantico ed espressivo (un poeta!)
  • è un ballo romantico che si fa in coppia 
  • è un ballo da vecchi (Pasquale ti hanno scoperto...)
  • è una danza argentina maschile e femminile 
  • è un ballo nel quale si usa la rosa (e lo vedi Paky che faccio bene a chiamarti "la rosa tra i denti?")
  • è un ballo che ci insegni tu (infatti, insegnaci maestro!)
  • è un ballo sensuale che si balla con vestiti lunghi (...eleganti, ma non sempre lunghi! Però bravi eh!)
  • è un ballo magico (puoi ben dirlo! Immaginate le Milonghe di Buenos Aires... che atmosfera!)
  • Il tango è un pallone (segue foto esplicativa... in effetti si chiama Tango.)
  • è un ballo che ti trascina
  • è un ballo movimentato
  • è un ballo col fidanzato (ma anche senza, tranquilli!)
  • è un ballo che ti ruba il cuore (sacrosanto)
  • è un ballo in cui si usano i tacchi (be' è vero!)
  • è un ballo che fa parte della tradizione argentina
  • è un ballo che si può ballare ovunque (let's dance!)
  • è un ballo che quando lo fai non usi le ossa (...oddio, e dove si mettono?)
  • è un ballo che si usa tutto il corpo (quindi anche le ossa?)
  • è un ballo che ti isola da ciò che hai intorno (come tutte le danze, quando c'è passione...!)
Hai visto Pasquale, che allievi attenti? Meglio degli adulti: bravi ragazzi!
Presto online anche sulla nostra pagina facebook le foto dell'evento!!!

mercoledì 18 luglio 2012

"Cosa ti manca, per essere felice?"

Già: cosa ci manca?
Ciascuno di noi, ne sono certa, avrebbe tante e diverse risposte.
"Un lavoro", direbbe qualcuno, "una casa", qualcun altro, "l'amore", altri ancora.
Eppure c'è una persona che risponderebbe "assolutamente nulla", qualcuno che riesce a dire ai giornalisti che Dio l'ha pensata "così com'è", e che lei "è esattamente come sembra" e non sente limiti, è libera e "spudoratamente felice". 


Simona Atzori (foto) nasce a Milano nel 1974, in un giorno d'estate e, dal momento in cui compie i primi passi, decide di vivere la sua vita come una rondine. Nasce senza le ali: non ha le braccia, ma ha imparato a volare. Da bambina prova a utilizzare delle protesi, ma è qualcosa diverso da quello che lei sente di essere, e le abbandona presto per imparare a utilizzare i piedi al posto delle mani: dipinge, balla, e ha la patente. Perché Simona è indipendente, una rondine deve potersi spostare dove il clima è mite. Non è un'eroina, ma una persona che vuole vivere appieno la sua vita, e fa di tutto per riuscirci. I suoi sogni sono diventati tutti realtà: si è laureata in arti visuali in Canada, è un'abile ritrattista: uno dei suoi soggetti preferiti è Giovanni Paolo II, perché Simona ha una grande fede, è grata a Dio per ciò che le ha donato. E soprattutto, balla, si esprime con un corpo che non ha mai percepito come un limite, ma come il mezzo perfetto per esprimere sé stessa.

Simona Atzori a Varese, in "ME",
realizzato con sue coreografie.
Della danza contemporanea, che è l'altro suo grande amore dopo la pittura, ama soprattutto il fatto che non ci siano scarpette da indossare, il che la rende ancora più libera di esprimersi. È davvero leggera quando balla, Simona, è espressiva, e si vede che la sua è Passione, quella con la P maiuscola, quella che accomuna tutti i ballerini, e che spinge a non sentire le ore di allenamento o la fatica di mantenere tonica la muscolatura: ripaga poter stare su un palco vero, regalare un po' di quel sentimento profondo e intimo che si prova danzando a chi assiste a uno spettacolo. È una ballerina come tante, Simona: non ha nulla in meno, ma così tanto in più: la capacità di comunicare, di esprimere emozioni e sensazioni attraverso il proprio corpo, come fosse aria.

Cosa ti manca, per essere felice? è il titolo del libro che ha pubblicato l'anno scorso, ma è anche la domanda che dovremmo porci quando siamo tristi, o quando pensiamo di avere fallito un obiettivo.
Lei risponderebbe "nulla", e quel nulla non è gratuito: dovremmo imparare a guadagnarcelo anche noi, con l'impegno, la determinazione, e credendo in noi stessi ogni giorno, anche quando siamo a terra, anche quando sembra che le forze ci stiano abbandonando, perché non è così: se vogliamo, possiamo tutto, anche volareSimona ne è la prova.



martedì 17 luglio 2012

Benvenuti!

Tutti insieme al saggio di fine anno!
In ogni casa che si rispetti, dare il benvenuto è d'obbligo.
E noi vogliamo che questo piccolo spazio sia considerato "di casa" per tutti i nostri soci, i nostri ragazzi e - perché no! - gli adulti che condividono con noi la grande avventura che rappresenta fare parte della famiglia di Spaziodanza. In ventitré anni vi abbiamo visti crescere, ridere, piangere; vi abbiamo visti innamorarvi piano piano della vostra disciplina (e anche di qualche compagno/a di corso!); vi abbiamo visti diventare così bravi che a un certo punto siamo stati costretti a lasciarvi andare, per permettervi di fare esperienze professionali appaganti e uniche. Vi abbiamo insegnato a stare sulle punte, ad atterrare un concorrente sul tatami, a migliorare la vostra forma fisica, a fare i primi passi nelle gare, e ai concorsi.
Ora vi regaliamo, anzi, ci regaliamo un nuovo spazio per condividere ancora di più, ancora più intensamente l'immenso amore per ciò che ci accomuna e che ci ha fatti incontrare: la danza, lo sport, le arti marziali, il teatro.

Benvenuti in questo nostro angolo d'arte e di cultura, di divertimento e di svago.
PERCHE' QUESTA È L' A.S.D. SPAZIODANZA, SIAMO TUTTI NOI!