martedì 9 ottobre 2012

Quella Salsa che insaporisce il ...passo

Quando diciamo "salsa" pensiamo a qualche gustosissimo mix di spezie e sapori, che serve a condire una pietanza; non tutti sanno, forse, che il termine "Salsa" applicato a un tipo di danza caraibica ha esattamente lo stesso significato: "intruglio", "miscuglio" di vari tipi di balli che vanno dalle origini africane del suo più diretto antenato, il son, alle danze moderne di derivazione americana.

La salsa ha radici lontane, e per scovarle dobbiamo tornare prima in Europa, a Parigi, dove uno dei balli più graditi alla nobiltà francese era una certa contradanse, un tipo di ballo collettivo che aveva luogo nei grandi saloni di Versailles. Nel XVIII secolo, con la colonizzazione di Cuba, i francesi importano anche questo tipo di danza, che viene trasformata dalla popolazione locale, adattata, tradotta con "contradanza" ed epurata del suo carattere di ballo di gruppo: la contradanza cubana si fa infatti  in coppia, cosa che la rende subito molto sensuale e sanguigna. Questa importazione francese, mescolata al Son ritmato e tribale, nient'altro è che la vera antenata della Salsa Cubana che anima spiagge e locali da anni durante l'estate torrida e soleggiata. Se ci pensiamo bene, nessun altro nome sarebbe più appropriato: la mescolanza di razze, di religioni, di abitudini, di colori e di lingue ha dato i natali alla Salsa, ha amalgamato culture tra loro lontane e profondamente differenti. Ancora oggi, la Salsa è una danza che aggrega: piace a tutti, diverte e scarica, fa bene all'umore. Le popolazioni di Cuba erano povere ma celebravano la vita così, ballando, colorando il grigiore del quotidiano a modo loro. Così noi li ricordiamo, e cerchiamo di prendere esempio portando il nostro apporto di sole, sorrisi e colore ogni volta che ci srotoliamo in una vuelta.

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