sabato 8 settembre 2012

Un violoncello e un passo di danza

Il bello di questo lavoro è che ogni giorno capitano cose che, se me ne stessi chiusa in un ufficio grigio a compilare moduli e bolle, non potrei mai vivere con questa ispirazione.

Nei giorni scorsi Cristiano Fabbri, Antonio Caporilli, Rocco Colonnetta e Serena Loprevite hanno provato a Spaziodanza2 i balletti preparati per il Festival Corpi Urbani (che stasera vedrà in programma a Villa Bombrini  Attorno al Cuore, con Cristiano Fabbri e la compagnia Koinè di cui fanno parte Rocco e Serena: vi consiglio di non perderlo, l'appuntamento è alle 17), e a un certo punto, è arrivato lui - bellissimo, elegante - irradiando una grande ispirazione in tutti: il Violoncello (con la V maiuscola). Il Maestro Giovanni Ricciardi, che era lì per accompagnare Caporilli e Fabbri, ci ha raccontato che la sua storia risale al 1800. Chi lo avrà suonato, attraverso quante vite sarà passato? Quali storie avrà narrato con le sue corde, chi avrà consolato con la sua musica, quanti amori avrà visto nascere, o morire?
Gli strumenti musicali sono sì, strumenti, e per definizione mediano tra l'artista e chi fruisce del prodotto artistico; ma ne sono anche parte integrante, tanto che è facile che agli occhi dei musicisti assumano quasi tratti umani. Io stessa mi sono ritrovata più volte a guardare il mio pianoforte con affetto e gratitudine; se ci pensate, è una cosa da pazzi. Eppure provo davvero un sentimento nei confronti di quei tasti bianchi e neri che, nei momenti più allegri e in quelli più bui, mi hanno aiutata a liberarmi delle nuvole nere, o a tradurre in musica una felicità che è impossibile altrimenti esprimere a parole.

Così, alla fine, i "Corpi Urbani" sono aumentati di uno: anche Mr. Violoncello ha preso parte alla magia del balletto, danzando a suo modo insieme a Cristiano, Antonio, Serena e Rocco, sotto il tocco sapiente del Suo Maestro.

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