lunedì 23 luglio 2012

Sylvie Guillem: storia di una ballerina ribelle

Sylvie Guillem
Quanti di voi conoscono Sylvie Guillem?

Spero ci siano molte mani alzate, perché questa incredibile ballerina, che sembra avere un corpo senza limiti di estensione, capace di rendere le sue interpretazioni vive, non caratteri o personaggi ma creature palpitanti, merita davvero l'attenzione che il mondo e il suo mentore - il grande Rudolf Nureyev - le hanno rivolto.

Sylvie nasce a Parigi, il 25 febbraio 1965, nella culla del balletto, nella città più suggestiva e romantica d'Europa. La mamma è un'insegnante di ginnastica, ed è da lei che fin da piccola viene allenata a estendere e tonificare il proprio corpo come un'atleta.

Certe volte il destino sembra davvero esistere, perché è per via della passione per la ginnastica artistica che Claude Bessy, durante un incontro tra ginnasti e artisti allÉcole de Ballet dell'Opéra di Parigi, di cui era direttore, rimane affascinato dalle doti fisiche della ragazza e le offre una borsa di studio. A undici anni Sylvie comincia a studiare danza classica, e a 16 entra nel corpo di ballo dell'Opéra. In seguito alla vittoria della medaglia d'oro al celeberrimo Balletto di Varna il destino cambia ancora una volta il corso degli eventi: Rudolf Nureyev è folgorato; si innamora artisticamente di Sylvie, tanto che in pochissimo tempo diviene la sua étoile.

Ai ragazzi che vengono da noi a studiare non soltanto danza, ma anche le discipline sportive, cerchiamo di far capire un concetto fondamentale: ossia che l'amore profondo per la propria attività e una seria disciplina sono l'unica ricetta per raggiungere dei risultati. Entrambi da soli non portano da nessuna parte, ma insieme sono la chiave per fare dell'arte e dello sport la propria vita. E se non la propria vita, comunque qualcosa di bello e gratificante. 

Sylvie è una ribelle, una che riusciva a tenere testa a Nureyev, che peraltro è famoso anche per il suo carattere poco malleabile. Non ha mai lasciato che fossero gli altri a decidere quel che era meglio per lei, né sua madre, che la voleva ginnasta, né il suo mentore, che a un certo punto abbandona per entrare al Royal Ballet di Londra. E ancora, nulla le impedisce di tornare a Parigi, nel 1995, e di cominciare una nuova esperienza con Maurice Bejart, che da lei trae il massimo come ballerina contemporanea.

Proprio il mese scorso, questa meravigliosa artista ha ricevuto l'ennesima consacrazione con il conferimento del Leone D'Oro alla carriera in occasione dell' 8° Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia. 

Professionismo, dinamismo, sperimentazione: questa è Sylvie Guillem.



"Non c'è nulla di peggio della routine che uccide la passione."
Sylvie Guillem




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